E’ stato scarcerato, Simone Baldoni, 45 anni, che alle 20 di giovedì sera ha forzato con una Panda bianca intestata a un parente il cancello d’ingresso in Vaticano al varco di Sant’Anna. L’uomo, consegnato alla polizia italiana, sarà sottoposto ad un Tso, Trattamento sanitario obbligatorio.
Cosa è successo
Quando Baldoni ha tentato di forzare l’ingresso un agente della Gendarmeria ha aperto il fuoco contro la vettura colpendo il parafango anteriore sinistro, ma l’uomo – in stato di alterazione psicofisica, come ha poi stabilito un medico del Centro clinico interno al Vaticano – ha proseguito la marcia rischiando di investire poliziotti e guardie svizzere prima di essere bloccato e ammanettato nel Cortile di San Damaso.
Un’azione folle, senza un motivo ben preciso, seguita a un breve scambio di battute che il 45enne, conosciuto dalle forze dell’ordine italiane per alcuni precedenti per droga, avrebbe avuto con un militare delle Guardie al cancello, che lo ha rimandato indietro spiegandogli che non poteva entrare in auto in Vaticano. L’uomo ha finto di fare manovra per andare via, ma invece è ripartito a tutta velocità violando lo spazio interno della Santa Sede.
All’inizio si è temuto che potesse essere un terrorista, l’allarme è scattato in tutto il Vaticano, in particolare nella zona dei Giardini, alle spalle della basilica di San Pietro, perché lì Baldoni si era diretto dopo aver tentato di raggiungere Santa Marta, ma non c’è riuscito ed è stato immobilizzato non appena sceso dalla vettura. È stato condotto nell’infermeria e quindi in camera di sicurezza.
Sulla base delle norme del Concordato fra Italia e Santa Sede Baldoni potrebbe dover rispondere ora alla giustizia italiana. Fra le accuse ipotizzate quella di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche tentato omicidio se dalla ricostruzione dei fatti dovesse emergere che il 45enne ha puntato con decisione gli agenti al varco con l’intenzione di investirli con la Panda.
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roma.corriere.it
2023-05-19 14:09:45 ,